venerdì 1 febbraio 2013

PROMENADE |senza figli, senza sonno, senza amore|

Senza che Sonno venga
Trina marina la crema che tange la sera
ferro le ossa che d’ossido trema
vago il vagito giocare di figli lontani.
 
Posta è l’imposta del filo finestra terreno
stanza distesa celeste di cielo
lampade appese al proscenio d’una famiglia.
 
Sul muricciolo mi siedo com’ombra nel nero
quinta la strada, ora vedo d’amore il dovuto
seguo l’amore seduto d’un altro pensiero.

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