Passi e Contorno |
Me di mento nel mentire e mi dimentico del mentre.
me dilemma del gin lemon nel ventesimo del ventre.
Scacciar mosche altro non posso
che scacciare dai calzoni un altro foglio
dir diabetico il cifrato fa ventuno
ed è il tutto un po’ più buio nel viale illuminato.
Sfilo un callo per calzino e mi arrotondo,
sfido il culo della strada;
dove dormo non è casa,
ma paura.
Ogni pietra è una stesura di sgambetti,
m’arrabatto d’uncinetti e di gincane
il mio cuore è fatto a scale
come il posto che m’aspetta.
L’ardimento del plotone di lampioni
che la fretta ha messo in linea col mio naso
porto il viso insanguinato del perdente.
Una sindone il cappotto
di sbadata incontinenza e fame d’ombre;
tracce d’uomo non ne porto,
che non sia reminiscenza.
Fra’ Petrolio aveva un sogno e l’ha perduto
fra l’imbuto e la sciagura;
dove dormo non è casa,
dove dormo non è casa
ma paura.
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